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Dolore di spalla da patologia della cuffia dei rotatori

Dolore di spalla da patologia della cuffia dei rotatoriGià dopo i 35-40 anni, la comparsa di dolore alla spalla può indicare un processo degenerativo dei tendini della cuffia dei rotatori, ovvero un’ampia ed elastica capsula articolare che assicura tutti i movimenti attivi della spalla. Quando si ammala, la cuffia dei rotatori perde di elasticità, può essere attaccata da microcalcificazioni e muovere la spalla può essere un’attività molto dolorosa. Facile da curare nelle fasi iniziali della malattia, se il processo degenerativo diventa cronico, le possibilità di guarigione si riducono. Se non trattata adeguatamente, o in caso di trauma, si può arrivare alla rottura della cuffia dei rotatori.

Sintomi

La patologia della cuffia dei rotatori ha un sintomo chiaro: il dolore alla spalla irradiato al braccio che aumenta con lo sforzo e di notte.

Evoluzione della patologia della cuffia dei rotatori

  1. INFIAMMAZIONE

All’inizio, movimenti ripetitivi e prolungati della spalla, richiesti nell’attività lavorativa (per es. parrucchieri, imbianchini, muratori) o sportiva (per es. tennis) possono causare infiammazione dei tendini della cuffia e della borsa sub-acromiale, provocando dolore alla spalla.

Trattamento dell’infiammazione dei tendini della cuffia dei rotatori

  •      farmaci anti-infiammatori
  •      ghiaccio
  •      riposo
  •      terapia fisica antalgica
  •      eventuale terapia infiltrativa
  1. TENDINOPATIA CALCIFICA

Se l’infiammazione non passa, può accadere che i sali di calcio normalmente presenti nel sangue, si depositino progressivamente nello spessore dei tendini della cuffia.
 Si parla in questo caso di tendinopatia calcifica della spalla. 

  1. SINDROME DA CONFLITTO

I tendini della cuffia indeboliti dall’infiammazione persistente e dalla degenerazione legata all’età, iniziano a usurarsi a causa dello sfregamento contro la superficie inferiore del “soffitto acromiale” che può essere costituzionalmente più curvo, più uncinato o può deformarsi con l’età. In questo caso si parla di sindrome da conflitto tra la cuffia e il soffitto acromiale; se non trattata con adeguata terapia fisica e riabilitativa, può portare alla rottura della cuffia dei rotatori.

Sintomo: dolore nelle attività che richiedono di sollevare l’arto

  1. ROTTURA DELLA CUFFIA DEI ROTATORI

Il persistente attrito tra cuffia e acromion, oltre a eventuali traumi alla spalla da caduta o da sforzo, possono provocare la rottura della cuffia dei rotatori.
 Quando accade, si presenta:

  •      dolore intenso
  •      parziale o completa incapacità di eseguirei normali movimenti della spalla

Cosa si fa in caso di rottura della cuffia dei rotatori?

  1.     visita specialistica
  2.     terapia medica e riabilitativa: riduce il dolore e permette una progressiva ripresa funzionale
  3.     visita specialistica, esami diagnostici, valutazione dell’indicazione all’intervento
  4.     intervento di revisione ed eventuale sutura (riparazione) della cuffia

LA VISITA SPECIALISTICA

Per poter inquadrare il paziente in una di queste fasi della malattia tendinea, è necessario che lo specialista esegua un’accurata visita per la valutazione dell’articolarità passiva e attiva, i punti dolorosi, eseguirà dei test passivi e contro resistenza confrontati con la spalla controlaterale.

#attenzione# Il dolore potrebbe rendere difficoltoso l’esame clinico: potrebbero essere necessari uno o più esami diagnostici di accertamento

ESAMI DIAGNOSTICI

L’esame radiologico e quello ecografico sono i primi accertamenti che si eseguono in caso di  dolore di spalla.

Radiografia: evidenzia eventuali fratture in caso di trauma, depositi di sali di calcio, la forma del soffitto acromiale, ed eventuali alterazioni artrosiche.

Ecografia: studia con modalità dinamica e spesso comparativa, la struttura e lo spessore dei tendini della cuffia, individua e misura lesioni parziali o a tutto spessore (complete). Inoltre, è utile per monitorare la malattia tendinea. 


Risonanza Magnetica Nucleare (RMN): è in grado di studiare l’osso e i tessuti molli (tendini e muscoli). In particolare è in grado di fornire allo specialista importanti informazioni sull’estensione del danno, sulla retrazione tendinea, sul trofismo residuo dei muscoli e quindi di poter decidere per l’eventuale intervento.

TRATTAMENTO NON CHIRURGICO (CONSERVATIVO)

  •      riposo da attività che prevedono il sollevamento del braccio e di pesi
  •      ghiaccio 10 minuti per diverse volte al giorno
  •      farmaci anti-infiammatori
  •      infiltrazioni di cortisone e anestetico, se il dolore è molto intenso
  •      terapia fisica (Laser, Tens, etc) per migliorare il dolore e la funzione
  •      riabilitazione sia in palestra che in piscina riabilitativa per ricentrare la testa omerale, rinforzare i muscoli della cuffia e rielasticizzare la capsula articolare.

TRATTAMENTO CHIRURGICO (INTERVENTO)

Se il dolore e la funzionalità non migliorano, e se gli esami strumentali evidenziano lesioni tendinee, lo specialista potrà indicare l’intervento chirurgico tenendo conto dell’età, delle condizione di salute generale e delle richieste funzionali del paziente.

Obiettivo principale dell’intervento chirurgico è la riduzione del dolore e, nei casi di grave deficit funzionale, la ripresa di una funzionalità sufficiente per la vita di relazione (non lavorativa).

Caratteristiche dell’intervento

4 cose da sapere per arrivare preparati all’intervento

Chirurgia artroscopica: metodica mini invasiva che utilizza una telecamera introdotta nella spalla attraverso piccole incisioni, per ispezionare l’articolazione e lo spazio sub-acromiale. Permette di confermare la diagnosi pre-operatoria e di evidenziare lesioni non identificate con gli esami strumentali. Inoltre, consente di valutare l’elasticità e la qualità del tessuto tendineo prima di procedere all’eventuale sutura .

Chirurgia tradizionale: trattamento dell’eventuale lesione tendinea con pulizia, asportazione della calcificazione, reinserzione della cuffia con suture e viti metalliche in titanio o bio-riassorbibili

Acromionplastica: asportazione di una parte di soffitto osseo per aumentare lo spazio tra acromion e cuffia, e trattamento delle lesioni associate (Capo Lungo del Bicipite, acromion-claveare, rigidità capsulare).

#attenzione# in caso di assoluta irreparabilità della cuffia, potrebbe essere eseguita solo la pulizia articolare o una riparazione parziale con obiettivi limitati.